Ci ha scritto Marco per raccontarci la sua esperienza a proposito di Digital Broker che ci pare possa essere riassunta come negativa.
Sinceramente a noi pareva di averne già scritto abbastanza, questo viene ad essere addirittura il quinto post dedicato alla oscura vicenda, dopo un primo post in cui riportavamo cosa cosa eravamo riusciti a scoprire della Digital Broker sul web; un secondo dedicato ad un commento che ci ha scritto un digitaliano; un terzo dove riportiamo i commenti di altri due digitaliani (sono molto chiacchierini, anche se spesso mancano di sostanza); e un quarto in cui riportiamo le impressioni di un nostro lettore che ha partecipato ad uno "Start Point" di Digital Broker.
Ma vista la richiesta, diamo spazio a Marco. Per motivi vari modifichiamo leggermente il testo originale, tagliando qualche battuta in eccesso, aggiungendo nostri commenti o modificando il testo originale, la nostra parte é in corsivo, i commenti tra parentesi quadre. Marco, se non sei contento del nostro editing ti invitiamo a pubblicare il testo intergrale su di un tuo sito e di passarci un link, volentieri lo includeremo in questo post.
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Fino a ieri non se ne sentiva parlare proprio di digital broker, o almeno non così in maniera pesante, ma se posso darvi un consiglio statene alla larga, veramente! Io li ho conosciuti a Palermo a Febbraio 2009, quando stavo finendo uno stage in un albergo (nella zona costiera dell'Addaura) e ascoltavo la presentazione del dottor Roberto Fiore (mega dirigente o forse uno dei soci proprietari della D-B non ho ben capito [non sappiamo neanche noi, non abbiamo trovato nulla in proposito]). Gli altri collaboratori o dirigenti locali erano Giuseppe Provenzano [come sopra] e Francesco Albano [anche di lui non troviamo tracce] e un altro sulla cinquantina che non sono riuscito a capire chi fosse. Hanno presentato a una ventina di persone il loro prodotto: delle SIM telefoniche che garantirebbero la migliore tariffa che si possa avere in qualunque momento. Ma in pochissime battute sviarono verso il tema dei corsi di formazione e sul fatto che la vita sia una formazione continua, senza ritornare più a parlare del loro supposto "core business". Nell'ora di presentazione venne presentata una carrellata di corsi di formazione nelle più svariate località del mondo come Cuba, città europee, isolette nell'oceano indiano. Cose molto graziose insomma, se non per il fatto che ognuno di quei corsi avesse dei costi poco accessibili anche a chi di soldi ne guadagna, visto che il primo corso proposto era stato quotato in 900 euro (oppure zero se si fosse raggiunto un obiettivo di vendita prefissato) e via via costi sempre più alti per gli altri corsi di formazione successivi.
La cosa mi puzzò così tanto che continuai a seguirmi la discussione e ahimè soltanto uno scappò via prendendoli per pazzi. Il modus operandi era quello di un'organizzazione in cui tutti erano inquadrati in un ruolo. Ognuno di loro aveva una medaglietta con un tot di stelline che rappresentavano la scala gerarchica all'interno della loro società. Ovviamente il pezzo più grosso aveva ben 5 stelline dorate mentre gli altri ne avevano meno anche se non sono riuscito a distinguere né il colore né il numero inferiore di stelline. Lo stile, potrei sbagliarmi, ma ricordava quello di Scientology, cioè gente che ti macina il cervello nel tempo con corsi e indottrinamenti per spillarti soldi a mai finire e più ti indottrinano più ti senti debole e in dovere e più non ne puoi fare a meno. Quando questi vennero a Palermo io feci una ricerca sul web ma effettivamente trovai solo il loro sito web con le loro idee rivoluzionarie che promuovevano. Col passare dei mesi invece iniziai a trovare forum dove si parlava di consumatori scontenti e di persone che si affiliavano a questa società e al loro mondo. Oggi cercando in rete trovo questo blog. Proposero anche a me di lavorare per loro quando gli chiesi di cosa si occupassero alla reception dell'albergo. Io mi proposi con un contratto annuale per 15.000 euro netti l'anno e loro mi risero in faccia dicendomi che le cose bisogna guadagnarsele da sé. Ma scusate, se io lavoro per un'azienda, non è giusto che io venga pagato? E anche nei ruoli commerciali si hanno stipendi fissi e percentuali sulle vendite. Chissà che si erano messi in testa nei miei confronti.
Secondo me, in questa società ci potrebbero essere una decina di persone al massimo, praticamente tutti soci, che cercherebbero di guadagnare coi loro corsi di formazione. A quanto ho capito la trasparenza non sarebbe il loro cavallo di battaglia e cercherebbero di mantenere un certo anonimato per pararsi le spalle dalle conseguenze delle azioni dubbie che commetterebbero.
Il mio parere è che chiunque pensi di essere stato truffato dovrebbe fare una denuncia.
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Ci sarebbe poi un altro commento che non siamo sicuri a chi sia attribuibile, ma citiamo qui per completezza.
Ci si dice che alla Digital Broker non interesserebbe formare venditori bensì reclutare persone che portino altri che si iscrivano ai corsi. Quindi la Digital Broker sarebbe una vera e propria piramide come, a dire il vero, ci era venuto da pensare anche a noi.
Le SIM proposte sarebbero semplici SIM Wind, non ci sarebbe quindi alcun meccanismo di selezione della tariffa migliore al momento della chiamata.
Infine si verrebbe stimolati a imitare il comportamento del driver (immaginiamo sia la persona che sta sopra nella piramide): "fai come il tuo driver, pensa come il tuo driver, vestiti come il tuo driver" sarebbe il ritornello che verrebbe ripetuto di continuo.
3 commenti:
Riassumiamo a seguire un commento anonimo:
Chi scrive ci dice di essere stato per qualche mese in Digital Broker, che sarebbe a suo dire in linea con le altre azienze che usano metodologie di multilevel marketing (ovvero piramidali e quindi, a nostro parere, da evitare a prescindere).
Secondo lui il problema principale di DB starebbe nella scarsa qualità media dei driver, ovvero gli elementi intermedi nella piramide che hanno il compito di gestire i nuovi arrivati nel meccanismo. Non potendo cambiarlo, si rischierebbe di non avere alcuna possibilità concreta, finendo per spendere soldi invece che guadagnarne.
Cabaio ci scrive che il racconto di Marco è impreciso.
E in effetti abbiamo notato anche noi alcuni dati che ci sono sembrati discordanti da quella che pare essere la versione attestata della vicenda.
O Marco non ha posto troppa attenzione ai particolari, o alla presentazione a cui lui ha partecipato sono state date informazioni leggermente difformi dal solito.
In particolare Cabaio nota che il prezzo del primo corso è sui 600 euro, e non 900, come riportato da Marco.
Abbiamo citato il listino dei corsi proposti da Digital Broker in questo post dell'ottobre scorso e in effetti ai tempi il primo costava 595 euro.
Ringraziamo Marika per il commento, che purtroppo dobbiamo editare, in quanto contiene termini troppo forti. Capiamo quanto sia arrabbiata, ma usando certi termini ci si mette in una posizione difficile da difendere.
Ci dice che si è fidata di due collaboratori Digital Broker che, tra l'altro, le avevano promesso:
- Assistenza ad ogni minimo problema. (Invece ha avuto solo risposte superficiali e nessuna reale soluzione)
- Disdetta TELECOM da parte loro. (Mai avvenuto, così ha dovuto pagare sia bollette TELECOM ogni 3 mesi sia Digital Broker ogni mese)
- Risparmio. (Non ne ha avuto riscontro. Anzi, se capiamo bene, forse ha finito per pagare anche di più)
- Serietà. (Si è sentita presa in giro, pensa che le sia stata carpita la sua buona fede, e avanza seri dubbi sulla trasparenza e convenienza dell'offerta).
Marika conclude consigliando "A TUTTI DI EVITARE DI FIDARSI DI QUESTA GENTE CHE PUR DI FAR FIRMARE CONTRATTI" sarebbe "DISPOSTA A MENTIRE SPUDORATAMENTE NON CURANDOSI DELLE CONSEGUENZE"
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