Dare il nome a una stella

Siamo stati contattati da Luca in seguito a questo post, i cui evidenziamo come non sia possibile dare un nome a una stella, e quindi i siti che ci offrono questa possibilità sono da considerarsi dei giochetti, roba per farsi quattro risate.

E dato che c'é come il sospetto che le quattro risate le facciano soprattutto i proprietari dei suddetti siti alle spalle di chi sgancia loro i non pochi euro che chiedono in cambio, ci sembra il caso di non farli ridere troppo.

Luca ci dice di ricordarsi che hanno dato il nome di una stella a un tennista, e ci chiede spiegazioni del fatto.

Abbiamo controllato, e confermiamo sia quanto dice Luca sia quanto abbiamo detto noi. Come é possibile?

Il fatto é che la notizia é stata data in modo approssimativo. Si é detto infatti che era stato dato il nome di Rafael Nadal ad una stella, Luca si ricordava bene, ma in realtà non era una stella, bensì un asteroide.

Sono cose ben diverse. Un esempio di stella é il nostro Sole, un asteroide é qualcosa di molto meno appariscente, non brilla di luce propria, ed é decisamente più piccolo. Però nel parlare quotidiano a volte si confondono i termini, ad esempio le cosiddette "stelle cadenti" non sono stelle ma piccoli asteroidi o residui di una cometa. A sua volta la cometa non é una stella, ma una sorta di asteroide.

L'Unione Astronomica Internazionale, ente che regola l'assegnazione dei nomi ai corpi celesti, segue convenzioni tutte sue. A parte le stelle che hanno nomi che ci sono tramandati da tempo, le altre non hanno un nome vero e proprio, solo un numero di catalogo. In teoria é possibile nominare una stella, ma solo se c'é un valido motivo scientifico per far ciò. Fare un regalo al proprio partner non lo é.

Invece é possibile dare un nome a satelliti, pianeti, comete e asteroidi.

Quindi, se vogliamo che il nostro nome (o altrui) sia associato a un corpo celeste, conviene darlo ad un asteroide, come é successo per Nadal.

Come fare?

Il modo più semplice é scoprirne un nuovo nuovo. In quanto scopritore abbiamo, come dire, il diritto di prelazione sul suo nome.

Occorre poi seguire una procedura, che viene spiegata in una apposita pagina del sito dell'università di Harvard, nella sezione del Minor Planet Center, che sarebbe poi l'ente che si fa carico di gestire il processo.

Citiamo solo le specifiche che occorre seguire per far sì che il nome venga considerato:
  • deve essere al massimo di 16 caratteri, tutto compreso
  • meglio se in una sola parola
  • deve essere pronunciabile (in un qualche linguaggio)
  • non può essere un termine offensivo
  • non deve essere troppo simile ad un nome già assegnato
  • i nomi di persone o eventi legati a ragioni politiche o militari sono utilizzabili solo dopo 100 anni dalla morte del personaggio o dall'accadimento
  • i nomi di animali di compagnia sono scoraggiati
  • i nomi commerciali non sono permessi
Si può vedere qui la lista dei nomi correntemente assegnati.

Notiamo con disappunto che il nome spammit non é stato ancora utilizzato, mentre esiste, ad esempio, uno Stefanovalentini, un Andrea Doria e un Ingmarbergman.

Nessun commento: