Fondazione Marilena Ferrari - FMR

Da queste parti abbiamo maturato la convinzione che, in un modo o nell'altro, se qualcuno ci offre qualcosa è perché si aspetta che gli si dia qualcosa in cambio.

Prendiamo il caso di un annuncio secondo cui possiamo avere un libro edito da FMR su Madre Teresa di Calcutta. Ci dicono: "Richiedi GRATIS il volume: BASTA UN CLICK".

Possibile?

Basta che cediamo i nostri (preziosissimi) dati personali dando l'autorizzazione di farne quel che vogliono, tipo proporci "offerte commerciali, effettuare operazioni di marketing" non solo a loro ma anche "a Società del Gruppo FMR-ART'È, nonché a fornitori terzi per l'invio delle newsletters" o altro per avere il nostro volumetto in omaggio?

Beh, non é detto.

Se si fa attenzione, si può leggere in piccolo: "gli esemplari di Madre Teresa sono editi in tiratura limitata e assegnati fino all'esaurimento".

Ma questo, a quanto abbiamo capito, è anche il meno. Da parte nostra ci sentiamo di consigliare di fare a meno di questo splendido omaggio e di evitare le complicazioni che rischiano di sorgere.

Prima di tutto vediamo da dove arriva l'offerta. L'acronimo FMR é ben noto per la omonima rivista iperpatinata che, ohimè, non esiste più da anni e sta per Franco Maria Ricci. Le attività della FMR sono state assorbite dalla Fondazione Marilena Ferrari. Dettagli sulla vicenda in questo articolo di Repubblica.

Dunque l'azienda proponente c'è e ha pure una tradizione nel mercato dei prodotti di qualità.

"E allora il problema dov'è?", si chiederà il nostro lettore.

Il problema è nel fatto che a consegnarci il volumetto sarà un promoter che cercherà nel contempo di convincerci a comprare qualche opera, sicuramente bellissima ma altrettanto sicuramente dal prezzo esorbitante, della medesima fondazione.

Su ciao.it leggiamo il resoconto di ommadawn che, attratto da una copia gratuita di un volume dedicato alla Pietà di Michelangelo, si è sparato una interessante discussione a casa propria per due ore con un agguerrito promoter.

Se ommadawn se l'è cavata relativamente a buon prezzo, meno bene ci sembra sia andata ad altri, che hanno lasciato le loro impressioni a commento di un post nel blog squaciamomo. [O meglio, avevano lasciato. La pagina è stata rimossa dall'autore.]

Un anonimo, in data primo giugno, dice che incaricati della FMR avrebbero rifilato ai suoi anziani genitori un affare da "2.500 euro, con finanziamento al bel taeg del 13,21%".

Un altro anonimo, il 29 novembre, ci dà una visione sulla vicenda dal punto di vista del venditore. A suo parere i volumi venduti vengono ammantati di una aurea che non compete loro: "non sono quello che vi illustrano: 0 tiratura limitata, 0 possibilità di rivendere, 0 istituzionalità". Il sistema di vendita tenderebbe a scaricare le responsabilità sui venditori: "in caso di recesso o denuncia l'azienda ci mette un attimo a scaricare l'eventuale responsabilità sul venditore, che in realtà al 90 percento dei casi è [un poveraccio] che di arte non sa nulla e che se vende 0 a fine mese prende 0, nonostante le enormi spese che ci sono per un art promoter, che deve provvedere a tutto (cibo benzina, e di km l'fmr te ne fa fare davvero tanti, vestiti manutenzione auto)..". Il target più ambito sarebbe quello delle fasce deboli della popolazione: "sfrutta sia la gente che nn trova lavoro, sia la gente che si è messa qualcosa da parte per invecchiare tranquillamente.(erano sempre pensionati moooolto anziani!)".

PS: ci è stato passato il link al video che mostriamo a seguire.