Bob ci ha chiesto come mai non abbiamo fatto ancora un post sulla piramide della Teamwork Revolution, nota meglio in Italia come TWR Power System, dal nome del gruppo di ragazzotti che ha spamma dalle nostre parti in nome di questa piramide.
A dire il vero avevamo già osservato il fenomeno nei mesi passati ma, come a volte succede, nessuno si è voluto prendere la briga di raccogliere dati sufficienti per fare un post. Parliamoci chiaro, una noia mortale queste piramidi: tutte uguali.
Però ora ci scrive Paolo, che si dice sorpreso della mancanza di questo tassello nel nostro mosaico delle imperdibili occasioni che, a nostro parere, è molto meglio perdere che trovare. Bob ci ha strigliato e noi agiamo.
Si potrebbe sbrigarla in poche parole: si tratta di uno spin-off della Global Domains International (GDI), nota piramide che ha portato gran soldi ai suoi fondatori vendendo domini della West Samoa ad un prezzo fuori mercato.
Secondo noi vale perciò lo stesso discorso che abbiamo fatto per la GDI. Chi cerca un modo onesto per far soldi dovrebbe cercare altrove. Qui è più facile trovare un modo per perdere qualche centinaio di euro e una montagna di tempo.
Il sito ufficiale di Teamwork Revolution è, come ci si potrebbe attendere, teamworkrevolution.com, in cui possiamo vedere un baldo giovanotto dal nome James Al-Oboudi, che si definisce co-fondatore di questo impiccio, in un allegro filmatino in cui cerca di convincerci a mollargli i nostri soldi e il nostro tempo.
James insiste spesso nel ribadire che è stato un membro di GDI, e ci fa capire che la sua piramide sarebbe un miglioramento, una versione meno ingiusta di quella piramide. Dobbiamo credergli? Forse anche sì, dato che la GDI é una piramide davvero esagerata: dà poco e prende moltissimo ai suoi affiliati. Basta davvero poco a renderla meno ingorda.
Ma, con tutta la nostra buona volontà, non riusciamo a credere a James quando dice che la TWR sarebbe la soluzione al fatto che il 97% degli affiliati a organizzazioni che usano il multilevel marketing (ovvero piramidi) sono destinati al fallimento.
Come dicevamo, questa piramide è ben poco diversa da altre che abbiamo visto, e quindi riteniamo che la percentuale di fallimenti sia molto simile. Quotando James, solo 3 affiliati su 100 possono sperare di guadagnarci.
Per curiosità andiamo a vedere whois per il dominio teamworkrevolution.com e scopriamo a sorpresa che è registrato da Cheryl-Ann Porter in Australia mentre il sito corre su una macchina in USA. Strano no? Anche perché se andiamo a leggere cosa dicono di questa piramide il gruppetto di italiani che si sbatte per arricchire James nel loro sito twr-power-system.com, leggiamo che loro sono convinti che la Teamwork Revolution Power System LLC sia un "colosso americano, leader nelle vendite di siti web e di strumenti per il web marketing". Un colosso, lo chiamano!
Andiamo a vedere chi è che ha registrato il dominio italiano, e vediamo che whois riporta il nome del cagliaritano Manuel Vargiu, che deve essere davvero convinto di quello che dice, visto che non si nasconde come molti suoi colleghi (primo fra tutti il James a cui manda tanti soldi) dietro altri nomi o all'anonimato.
Ci dispiace quasi per lui, anche considerando che dall'inizio di quest'anno è possibile fare class action e che abbiamo come il sentore che le piramidi potrebbero essere un buon bersaglio per questo nuovo strumento giudiziario. Il fatto è che pochi hanno voglia di fare causa per pochi soldi, ma ad una organizzazione di consumatori, o ad uno studio di avvocati la cosa potrebbe risultare interessante.
P.S.: riapriamo il post per dar conto di alcuni commenti che ci arrivano da appartenenti alla piramide in questione. Il più serio di questi è a nome di Mauro aka redblack che ci dice che lui fa soldi con questo sistema (ovvero, secondo la stima di James, fa parte del ristretto club del 3% dei partecipanti - il post è rivolto al restante 97%) e che noi non ne sappiamo abbastanza su Teamwork Revolution per parlarne. OK Mauro, dacci le informazioni che ci mancano.
Gli altri commenti sono trascurabili, pensiamo si possano tradurre in "guardate che noi leggiamo quello che scrivete". Bene. Grazie per l'attenzione.
Nessun commento:
Posta un commento