Un'altra conferma sul fatto che si debba fare molta attenzione alle discutibili "offerte di lavoro" che stiamo censendo nella sezione riciclaggio, come quella della Brand Image, le varie sea-cruiser, seapanfilo eccetera, ci viene dalla notizia riportata dal secolo XIX secondo cui altri tre italiani sono stati denunciati per una vicenda simile.
Si tratta di un imperiese e due emiliani che, da quanto si capisce leggendo l'articolo, hanno pensato di entrare nel business. Si é accertato che hanno movimentato 100.000 euro trattenendo per loro l'8-10% delle cifre.
Il meccanismo viene definito in termini molto simili a quelli che abbiamo usato noi. Citiamo l'ispettore Bracco (buon nome per un investigatore, notiamo di passaggio): "organizzazione, con ramificazioni nei Paesi dell’est, che acquisisce i codici e, in un primo tempo, pubblicava offerte di lavoro, chiedendo ai loro candidati di prestare il conto corrente per la pulizia di denaro".
Viene però ora indicato uno sviluppo inquietante: "Oggi, invece, abbiamo appurato che sono personaggi appartenenti alla criminalità che, nella maggioranza dei casi, svolgono questo compito"
Insomma, non sono più solo gli stranieri a tenere le fila di questa truffa, ci sono anche italiani che ci guadagnano sopra.
I tre sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro, all’accesso abusivo a sistema informatico e alla detenzione di codici di accesso.
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