Le foto di Eliza

Aggiungiamo elementi che fanno pensare che la truffa segnalata in questo post sia una pericolosa combinazione della truffa alla nigeriana (nota come 419) e quella delle donne slave (in cui bellissime russe ci contattano perché innamorate di noi senza averci visto e, prima o poi, ci spillano soldi per un motivo o un altro).

Abbiamo infatti ricevuto la seconda puntata della storia di Eliza Bare con corredo di due foto che fanno pensare al peggio. Avendo dei dubbi sulla maggiore età del soggetto fotografato e della sua consapevolezza nell'uso che veniva fatto delle sue foto, la rendiamo meno riconoscibile.

L'email che accompagna queste immagini dice che Eliza ha letto con attenzione la nostra risposta e ha deciso di affidarsi a noi. Ha bisogno del nostro aiuto per sbloccare i suoi capitali in Burkina Faso, costretta a ciò dalle bizzarre leggi locali.

Non si può fidare della sua perfida matrigna che, in combutta di un suo zio le ha già soffiato una villa in Francia e ha pure cercato di ucciderla. Adesso si trova nella missione della chiesa di Barthel, non ha un telefono ma si può contattarla per mezzo del coordinatore della chiesa, l'inesistente Silas Yuaniah, presso un numero di telefono (00226 78 66 52 ..) che, effettivamente, ha il prefisso internazionale del Burkina Faso.

Segue una illustrazione delle caratteristiche di Eliza, che sembrano tratte da una guida all'acquisto. Eliza é buona, brava, non ha malattie fisiche o mentali, non ha avuto traumi.

Poi ci dice che non ha documenti validi per l'espatrio ma la carta di identità, di cui ci manderà foto nella prossima mail insieme alle prove dei certificati di deposito di suo padre.

Poi chiede il nostro nome, indirizzo, numero di telefono, età, stato di famiglia, occupazione e nazionalità. Perdinci. E magari anche una foto.

Conferma che é disposta a mollare un terzo del bottino in cambio della nostra assistenza.

E tanti saluti.

Ribadiamo: a nostro modesto avviso dare retta a Eliza porta a finire in guai molto grossi.

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