Ho letto una ricerca molto interessante, pubblicata qui, ad opera di due ricercatori Microsoft, Cormac Herley e Dinei Florencio, a cui hanno dato il titolo illuminante di "A Profitless Endeavor: Phishing as Tragedy of the Commons".
Il loro punto é che il phishing sia inerentemente una attività in perdita, e come tale sia generalmente in mano a poveri disgraziati che danno un gran fastidio, sprecano un mucchio di tempo, e non ci guadagnano sopra praticamente niente.
Dunque sarebbero in pochi ad arricchirsi truffando in questo modo, e la stragrande maggioranza dello spam di questo tipo che ci arriva sarebbe opera di piccoli delinquentelli, attirati dal miraggio di fare soldi facilmente.
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