AGCM e Agel Italia

Un lettore ci ha segnalato che l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha pubblicato nel suo bollettino del 27 agosto 2012 il provvedimento relativo alle presunte pratiche commerciali scorrette di Agel.

La lunga e dettagliata disamina inizia a pagina 174 del bollettino, e si conclude venti pagine dopo comminando ad Agel una sanzione amministrativa di 250.000 euro (sì, un quarto di milione).

Consigliamo una lettura attenta della documentazione. Qui a seguire indichiamo alcuni punti che ci sono sembrati interessanti.

Il fatturato di Agel Italy è stato di 11,5 milioni nel 2010 e 12,7 nel 2011. A conferma gran giro di denaro che generano le piramidi ma, come vedremo, la gran parte di questi soldi finisce in cima, e a chi sta in basso, e per basso intendiamo anche il vertice italiano, restano solo le briciole.

Infatti l'utile di Agel Italy per il 2010 è stato di 109.000 euro, che non è poco, ma è solo l'1% del fatturato generato.

Il procedimento di AGCM è partito in seguito ad una segnalazione del Ministero della Salute, dove erano ben consci del fatto che gli integratori di Agel venivano pubblicizzati per quello che non erano.

Per entrare in Agel si pagavano (o si pagano) quote diverse a seconda dell'impegno che si intendeva avere nella piramide. Da un minimo di 25 euro, a un massimo di 1000 euro.

I prodotti Agel venivano pubblicizzati dichiarando risultati che non avevano riscontri nella realtà.

Agel Italy ha dichiarato all'AGCM: "il prodotto viene venduto da Agel Olanda ad Agel Italy, e da questa rivenduto o direttamente a terzi, o a terzi attraverso gli incaricati. Non è escluso che la società possa vendere anche agli incaricati". Dunque Agel Italy non è altro che un elemento della piramide, di grado inferiore ad Agel Olanda. Gran parte degli utili generati dalla piramide italiana vanno dunque ad Agel Olanda, e ai gradini superiori.

Gli affiliati Agel in Italia sono stimati in circa 25.000, di cui solo la metà attivi anche minimamente. Infatti, come spesso accade, gran parte degli affiliati si accorge subito dell'errore fatto e mollano al più presto la piramide, riducendo così la perdita al minimo.

Agel ha fatto domanda di adesione ad Avedisco a fine 2011, dichiarando un numero di incaricati alla vendita inferiore ai 10.000 (probabilmente i soli anche minimamente attivi) e che quelli considerati "abituali" erano circa il 2%. Dunque, in realtà abbiamo che solo poche centinaia di affiliati avevano un qualche risultato significativo.

Nel 2011 sono entrati in Agel circa 12.000 persone, quasi tutti allettati dalla illusoria prospettiva di guadagno, solo poche centinaia hanno fatto la sola registrazione. Questo contrasta con quello che ci dicevano molti ageliani, che ci scrivevano dicendo di non essere interessati alla piramide ma ai soli prodotti.

L'analisi di AGCM dei compensi distribuiti agli affiliati Agel, mostra come a incassare cifre significative, tra i 50 e i 100 mila euro, siano stati in pochissimi, forse il 2 o 3% degli affiliati. "Mentre quasi tutti gli altri incaricati ricevono compensi piuttosto contenuti, se non irrisori".

"In sintesi, le condotte poste in essere da Agel Italy S.r.l. ed oggetto di contestazione consistono nell’aver istituito un sistema di vendita con caratteristiche piramidali nel quale il professionista guadagna principalmente dall’inserimento e dagli acquisti del prodotto direttamente effettuati da parte degli incaricati, e dove lo sforzo promozionale degli incaricati è rivolto al continuo inserimento di nuovi incaricati e alla creazione di una organizzazione prettamente di acquisto (da parte degli stessi incaricati entrati nel Sistema Agel) piuttosto che a procurare vendite del prodotto."

"La gravità si apprezza, inoltre, in ragione dell’ampiezza della pratica che ha coinvolto un numero elevatissimo di consumatori pari a circa [20.000-30.000], nonché in ragione della pluralità di profili di scorrettezza e della particolare natura delle violazioni riscontrate, relative all’adozione di uno schema distributivo di carattere piramidale e all’ingannevolezza di messaggi promozionali(cfr. punto 9) che prospettano l’efficacia di alcuni integratori Agel nel curare e prevenire gravi patologie."

2 commenti:

Anonimo ha detto...

finalmente!

Bob Spammit ha detto...

Stefano, che si dice affiliato alla piramide Agel da otto mesi, ci scrive per dirci che pensa sia "diffamatorio affermare che non ci sono compensi o che il prodotto non sia eccezionale. Oppure dire che si guadagni sul reclutamento".

A nostro parere, invece, avanzare insensati sospetti di diffamazione potrebbe essere considerato come una vuota minaccia.

Non ci risulta che nessuno neghi che gli affiliati Agel percepiscano compensi, si fa notare solo come questi siano ridicolmente bassi rispetto al giro di affari generato.

L'eccezionalità del prodotto dovrebbe essere dimostrata da studi indipendenti, che mancano completamente. L'unica cosa eccezionale, a quanto ci è dato sapere, è il prezzo di vendita.

Che si guadagni sul reclutamento è un dato di fatto, pubblicizzato dagli stessi affiliati Agel. Secondo l'AGCM, il meccanismo piramidale implementato da Agel sarebbe stato in contrasto con la legge italiana, da cui la sanzione.

"Anche il clero ha un ordinamento piramidale", dice Stefano, che evidentemente non ha letto la legge 173/2005, che definisce le strutture piramidali. Non è un problema di forma geometrica, e infatti le strutture gerarchiche non ricadono in quella definizione. Chi voglia affiliarsi ad una piramide farebbe bene a leggere (e capire) la legge che le regolamenta.

"Come me molti amici medici, stanno utilizzando (prodotti Agel)". Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa l'ordine in merito.

Il resto del commento sarebbe opportuno che Stefano lo pubblicasse in un suo spazio web, e magari ce ne passasse un link.